Quattro artiste e quattro opere conservate nel M.A.M., Matri-archivio del Mediterraneo. Grafie e materie, piattaforma di archiviazione digitale – pensata e realizzata da un gruppo di ricercatrici afferenti all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” – che mira a conservare e trasmettere le opere estetiche e performative delle artiste mediterranee.
2. Artista: Palu De Andrade
Opera: UEntro 2016, MAMM di Roma
La casa torna a rappresentare il nostro ulteriore vestito che protegge il primo abito: il corpo. L’energia che circonda le nostre anime rende possibile la connessione tra tutti noi esseri umani.
Palu De Andrade
Testo a cura di: Manuela Esposito
UEntro è un’installazione fotografica costruita in legno che rappresenta numerosi palazzi di colori diversi, alle cui finestre sono affacciate persone provenienti da paesi diversi, in foto in bianco e nero. Uomini, donne, bambini sono i personaggi che si incrociano in un puzzle ispirato al gioco dei Lego, riconoscendo nella ripetizione della sagoma traforata la metafora di una casa dei nostri tempi, realmente abitata da esseri umani diversi ma riuniti in una comunità. L’opera vuole rappresentare l’abbattimento delle barriere etniche, l’integrazione tra diverse etnie gli sguardi dei singoli abitanti. Il titolo stesso suggerisce un messaggio di speranza e di auspicio che aspira all’unione, alla pace, alla responsabilità e alla condivisione. È necessario restituire dignità e ascolto ad ogni sguardo, ad ogni vita e credere nella speranza di un futuro.
Palu de Andrade è una fotografa, una pittrice e un’artista che si occupa di istallazioni, nata a San Paolo in Brasile, ma nel 2002 si è trasferita in Italia e ora vive a Roma. La maggior parte delle sue creazioni artistiche è dedicata a istallazioni fotografiche di carattere sociale. Si è laureata presso la Pontificia Universidade Catolica e ha insegnato arte nel suo studio ma anche in scuole pubbliche e private a San Paolo. Nelle sue opere utilizza vari media dalla fotografia all’istallazione, dalla pittura agli elementi naturali. Ha preso parte a molte esposizioni sia personali che collettive. Nel 2003 ha partecipato a un’esposizione in Francia sul tema del “limone”, mentre era in Sicilia, così ha immaginato il suo limone come mostrato in Memorie del sottosuolo, ricevendo anche un premio. Nel 2014 la sua opera senza titolo ha aperto la mostra di Land Art Campi Flegrei tenutasi a Napoli, un’opera composta da una tenda di patate che suggerisce un ritorno a Madre Natura.
Informazioni sul M.A.M., Matri-archivio del Mediterraneo
Il M.A.M., Matri-archivio del Mediterraneo. Grafie e materie è una piattaforma di archiviazione digitale – pensata e realizzata da un gruppo di ricercatrici afferenti all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” – che mira a conservare e trasmettere le opere estetiche e performative delle artiste mediterranee.
Il progetto privilegia una prospettiva culturalista e postcoloniale e una connotazione di genere. Il Matri-archivio sceglie la dimora del mar Mediterraneo come geografia aggregata e multipla, di appartenenza e di narrazione trans-nazionale; un mare, che, come un ‘archivio fluido’ interseca le luci di un passato condiviso e, al contempo, le ombre dei retaggi coloniali; registra la complessità geopolitica delle migrazioni del presente e trasmette la speranza di un futuro che, in prospettiva, vorrebbe fondarsi su una contro-memoria critica, aperta a nuovi orizzonti di convivenza e di ospitalità. È con lo sguardo rivolto a questo futuro, atteso, desiderato e immaginato, che l’opera del Matri-archivio si “fa” spazio di memoria e di comunicazione dei segni di vita, che, trasmutati in ‘grafie e materie’ estetiche, si legano a una passione di pensiero e d’azione delle donne.
La profonda conoscenza, da parte delle fondatrici, per le dinamiche culturali e i contesti artistico-performativi, in circolazione nella regione EuroMediterranea, ha guidato il processo di raccolta e di digitalizzazione di una vastità di linguaggi: dalla fotografia alla video-arte, dall’installazione land art alla bio arte, dalla coreografia alla grafic art. All’oggi, l’architettura del Matri-archivio si sviluppa su quattro principali sezioni/temi: Matriarche; La Mer; Matrice; Mater-ia, in cui dimorano le opere di più di 30 artiste mediterranee. Le artiste, e al contempo arconti di questo network marino, si raccontano ognuna con il proprio corpo e sguardo, ognuna nella differenza della propria lingua e scrittura, scegliendo la sezione o la sottosezione dove depositare, in forma di video, documentazione o immagine, la propria testimonianza artistica.
Nota: La piattaforma archivistica Matri-archivio del Mediterraneo. Grafie e Materie è il risultato della ricerca dal titolo originario “L’archivio della performance femminile in area Mediterranea. Prove Digitali” condotta nell’a.a. 2013-2014 dalla Research Unit costituita da: Celeste Ianniciello, Annalisa Piccirillo, con il prezioso contributo di Roberta Colavecchio e Manuela Esposito, e coordinata dalla Prof.ssa Silvana Carotenuto (Dip. di Scienze Umane e Sociali, dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”); realizzazione grafica e sviluppo software: “Intuizioni Creative” (referente Dott. Alessandro Ventura). Il progetto ha goduto della fonte di finanziamento P.O.R. Campania FSE 2007- 2013, Asse IV, Capitale Umano. Nell’ottobre 2017 è stato pubblicato il catalogo M.A.M. Matriarchivio del Mediterraneo. Grafie e Materie, S. Carotenuto, C. Ianniciello, A. Piccirillo (a cura di), UniorPress, Napoli.
www.matriarchiviomediterraneo.org.