STAY SAFE _ Ivan Picelj Archives at Museum of Contemporary Art, Zagreb

Tra gli artisti più importanti dell’arte del secondo dopoguerra nella ex Jugoslavia, Ivan Picelj è stato fondatore e animatore del primo movimento di arte astratta, nel gruppo EXAT 51, poi del movimento internazionale di nove tendencije. Dal 2011 il Museo d’arte contemporanea di Zagabria conserva, oltre a un nucleo fondamentale di sue opere, il suo archivio e biblioteca.

The EXAT 51 Group: […]

  • intends to work in real space and time, taking visual needs and possibilities as its tentative point of departure. The group sees reality as an aspiration toward progress in all realms of human activity, and believes in the need to struggle against outdated ideas and practices in the field of art;
  • believes that its main objective is first of all to focus artistic activity on a synthesis of all the arts, and secondly to emphasize the experimental nature of artistic activity, because creative progress in the fine arts is inconceivable without experimentation;
  • we consider the foundation and activity of the group to be a positive outcome of the development of differences of opinion, which are a prerequisite for stimulating our nation’s artistic life.

Manifesto del Gruppo EXAT 51, presentato per la prima volta allʼassemblea dell’Associazione croata di artisti visivi di arti applicate, 7 dicembre 1951.

“Ivan Picelj è stato tra i principali fautori della grande svolta neo-concreta e uno dei più attivi protagonisti della cosiddetta ultima avanguardia, dove a pieno titolo è collocato tra gli esponenti “ortodossi”; ha svolto un ruolo fondamentale nelle fila delle nove tendencije [New Tendencies] nate a Zagabria nel 1961, quando al Museo di Arte Contemporanea si tenne la prima mostra del movimento che vide incontrarsi e confrontarsi una straordinaria compagine di artisti e critici provenienti da tutto il mondo, oggi protagonisti indiscussi del dibattito e del mercato internazionali: dal Gruppo ZERO, GRAV, N e T, ai singoli fautori di quel rinnovamento artistico profondo, tra “continuità e nuovo”, da Piero Manzoni a Enrico Castellani, da Getulio Alviani a Paolo Scheggi. Artista totale e coerente, fautore di una ricerca capace di estendersi dalla pittura all’architettura, dal design alla grafica di manifesti, cataloghi, riviste – quasi commovente la mole di progetti grafici che Picelj con sensibilità ha ideato e disegnato per i suoi amici artisti e architetti, o per i suoi grandi maestri “spirituali”, da Jean Arp a Pablo Picasso, da Vasarely a Rafael Soto a Bruno Munari – prima di tutto va riconosciuto quale straordinario inventore di forme assolute, di cristallina purezza e di smagliante intensità: forme fatte per ridisegnare l’esistente, nate dal rigore dell’ideazione, dalla pervicace ricerca della relazione perfetta tra la percezione e la conoscenza, costruite con la paziente attesa della ripetizione e la brillante scoperta della variazione. Forme e opere come utopie concrete, per un migliore modo di vedere, sentire e vivere nella vita di ogni giorno”.

Estratto dal testo di Ilaria Bignotti, Ivan Picelj and New Tendencies. The Concrete Utopia, catalogo della mostra, Cortesi Gallery, Londra-Lugano, Mousse Publishing 2016.

Ivan Picelj. Breve biografia

(Okucani, Croazia, 1924 – Zagabria, 2011) Tra gli artisti più importanti dell’arte del secondo dopoguerra nella ex Jugoslavia, Ivan Picelj è stato fondatore e animatore del dibattito artistico e culturale sorto dapprima attorno al gruppo EXAT 51, poi del movimento internazionale nove tendencije. Personalità cosmopolita e intellettuale, Picelj ha attraversato tutti i linguaggi visuali, dalla pittura alla scultura, dall’architettura al design alla grafica, diventando graphic designer del movimento stesso e della rivista “bit international”. Sue opere sono presenti in musei e istituzioni quali il Museum of Modern Art di New York, la Tate Modern e il Victoria & Albert Museum di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi e il Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam. Dal 2011 il Museo d’arte contemporanea di Zagabria conserva, oltre a un nucleo fondamentale di sue opere, il suo archivio e biblioteca.

Informazioni:

http://picelj.com/