STAY SAFE _Archivio Fausta Squatriti

“Il bisogno di colmare un’assenza, di definirla, di circoscriverla, di dare un senso e una forma, mi pare si ritrovi nella ricerca sperimentale, non parallela ma indubbiamente collegata, che compie da tempo Fausta Squatriti, in poesia quanto nelle arti visive. […]
C’è, nella sua opera plastica, una successione di immagini che hanno una loro correlazione, un vuoto che si ribalta, che si trasporta, che diventa un pieno, fino a che, compiendosi un certo iter diverso da opera a opera, ci conduce verso una forma apprezzabile nella sua unità. […] Mi sono chiesto se, in qualche modo nel lavoro (quasi ostentatamente) calvinisticamente serio della scultura, della pittura, della grafica di Fausta Squatriti, si possa ravvisare un elemento ironico, e posso dire che, l’elemento ironico nel senso della negazione, c’è. Il vuoto che vanifica il pieno, il pieno che contraddice il vuoto implicano un fattore di ironia, in senso teoretico.” Giulio Carlo Argan, Milano 1987

Fausta Squatriti. Biografia.

Fausta Squatriti (Milano, 1941), artista, narratrice, poeta, editore d’arte, al centro della scena artistica e intellettuale italiana e internazionale dai primissimi anni ’60 frequenta e lavora con alcuni grandi artisti e scrittori tra i quali ricordiamo: Lucio Fontana, Man Ray, Jaen Tinguely, Niki de Sant Phalle, Jesús Rafael Soto, Cy Twombly, Salvatore Quasimodo, Arturo Schwarz.
La sua prima personale è del 1964 alla Galleria dell’Indiano, a cura di Gillo Dorfles, in cui espone il ciclo “Urformen”. Dal 1968, con i cicli “La passeggiata di Buster Keaton” e le “Sculture Colorate” inizia la sua carriera internazionale. Nel 1968 espone alla Galerie Pierre di Stockholm, nel 1969 alla Kozmopolitan Gallery di New York, nel 1970 alla Mabat Gallery di Tel Aviv e all’Estudio Actual di Caracas e alla Courtney Gallery di Houston, nel 1972 alla Galerie Alexandre Iolas di Genéve e da Jack Mizrachi a Ciudad de México, nel 1975 da Arte Contatto di Caracas e al Museo de Arte Contemporanea Jesús Soto di Ciudad Bolivar e, nel 1976, presso Studio La Città di Verona.
Nel corso degli anni ’70 e per tutti gli anni ’80, la ricerca artistica di Fausta Squatriti si fa più severa ed essenziale, volge la propria attenzione agli elementi primari dando vita a due importanti cicli “Sculture Nere” e “Fisiologia del Quadrato”. Espone per la prima volta nel 1978 alla Galleria La Polena di Genova e nel 1979 alla Galleria del Naviglio di Milano. Il successo espositivo di tali opere continua con la personale nel 1980 allo Studio Marconi e al Centro Iniziative Culturali Concordia 7 di Pordenone. Nel 1981 saranno esposte al Palazzo dei Diamanti di Ferrara e alla Galerie Denise René, Paris, in seguito, nel 1983, all’Istituto Italiano di Cultura di Zagreb, allo Studentski Kulturni Centar di Beograd, al Centar za Kulturu di Rijeka, al Mala Galerija di Ljubljana e al Likovnich Umjetnosti di Osijek, nel 1987 da Galerie Karin Fesel di Düsseldorf e nel 1988 al The Art Building Commons Gallery di Honolulu.
Con l’inizio degli anni’90 l’essenzialità geometrica dei due decenni precedenti inizia ad accompagnarsi con la cruda denuncia dei mali dell’umanità, e in particolare con quelli che derivano dalla società contemporanea. Nascono così cicli quali “In segno di natura”, “Regno Animale”, “Regno Vegetale”, “I ferri del mestiere”, “Ecce Homo”, “Beata Solitudo, sola Beatitudo” fino all’attuale “A cuore aperto”. Il percorso espositivo di Fausta Squatriti continua con le personali alla Galleria Bianca Pilat di Milano, ancora alla Galerie Karin Fesel di Düsseldorf nel 1997, alla Fondazione Mudima di Milano, al Moscow Museum of Modern Art di Moscow, a Torino all’ex Carceri Le Nuove di Torino, e alla Galleria Weber.
A partire dalla grande retrospettiva dedicata all’artista nel 2017 contemporaneamente alla Triennale di Milano, alla Gallerie di Italia Museo d’Arte di Banca Intesa San Paolo e alla Nuova Galleria Morone, inizia un percorso di rilettura storica del lavoro di Fausta Squatriti. Appartengono a questo riesame le mostre da ArteSilva di Seregno del 2018 e nel 2019 alla Galleria Bianconi di Milano e alla galleria Albertz Benda di New York.
Opere di Fausta Squatriti sono conservate in numerose collezioni pubbliche tra cui lo Stedelijk Museum di Amsterdam, il Centre George Pompidou di Paris, il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, il Museo de Arte Moderno Jesús Soto di Ciudad Bolivar, il Museo del Novecento di Milano, il MAMM – Moscow Museum of Modern Art di Moscow, il Moderna Museet di Stockholm, il Tel Aviv Museum of Art di Tel Aviv.

Fausta Squatriti parallelamente alla sua ricerca personale crea con Sergio Tosi, tra il 1964 e il 1974, delle edizioni numerate, all’avanguardia nella loro concezione editoriale, lavoro che continuerà a proprio nome dall’ 1980 al 1986.
Nel 1966 Fausta Squatriti crea il suo primo libro d’artista “Tatane” con testi inediti di Alfred Jarry, cui segue nel 1972 “Echiquier” realizzata a quattro mani con Man Ray. Molti sono i suoi libri d’artista in copia unica, tra i quali ricordiamo, del 2009, “Venezia Salva. Omaggio a Simone Weil”e il monumentale “In Memoria”, dedicato a documenti relativi alla persecuzione degli ebrei di Torino.



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Archivio Fausta Squatriti

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